L'Ispettore Dei Listini Del Bar per antonomasia.
A caso.
Ci avete mai fatto caso?
Ogni volta che entrate in un bar, trovate LUI.
Eh, chi?, mi chiederete giustamente.
Niente, un vecchio.
Il vecchio in questione però non è un vecchio.
È solo la sua divisa.
L'Ispettore dei Listini del Bar è una figura che vanta una storia oscura e misteriosa, che ora vi dico in parole povere.
Povere nel senso che me le ha raccontate un ex Ispettore caduto in disgrazia.
Un giorno, mentre passeggiava, il giovane Xho Famh sentì un certo languorino. Il simpatico tinéger cinese non mangiava da tipo tre giorni, e lo stomaco molto saggiamente disse "Ohu".
"Eh", disse Xho Famh.
"No niente, era solo per ricordarti che sono un rompicoglioni."
"Eh, ma adesso?" chiese il giovane con l'accento milanese.
"Figa", rispose lo stomaco, che in cinese antico significava "L'aura di mistero che avvolge il tempo mi consente di essere rompicoglioni nel momento che si confà meglio al picco estremo dell'aura che circonda il mio essere materiale".
"Ma và a ciapà i rat", notò Xho Famh. In cinese antico significava "Forse il tuo animo sensibile ai cambiamenti ormonali non sempre può prevalere sulla veramente vera verità, anche se un segno dal cielo potrebbe ribaltare il mio punto di vista."
"PROT", disse l'ano. Non vi riporto la traduzione dal cinese antico, per questioni di copyright.
Xho Famh così si recò in una bettola, e subito il padrone del locale lo cacciò.
"Sei troppo giovane, regazzino" disse.
"Vedremo chi la spunta" pensò il giobanotto. Sputacchiando mentalmente.
Ci riprovò, stavolta travestito da vecchietto.
E il padrone del locale disse
"OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
buongiorno signore."
E per imitare i vecchi cinesi, Xho Famh disse "Ghrhermerhm."
Commosso dalla felicità, il simpatico coglione lo fece accomodare e gli portò il listino dei prezzi, finemente intagliato nel bambù.
Sempre per imitare i vecchi cinesi, la giovane canaglia brontolò per lamentarsi.
Nacque così la gloriosa stirpe degli Ispettori dei Listini del Bar.
I requisiti per diventare Ispettori sono molto semplici:
a) Nascere con la coppola. Le ostetriche riconosceranno subito il futuro Ispettore, gli faranno la riverenza e tesseranno delle bretelle con il cordone ombelicale della madre, la quale con spirito di sacrificio le lascia fare.
b) Avere una cecità pressoché totale. Questo consente all'Ispettore di alitare su qualsiasi cosa di commestibile che trova, ma non pensiate che lo faccia per trasmettere germi ai commensali.
Cioè anche, ma principalmente usa l'alito per orientarsi. Tipo i pipistrelli, però con l'alito.
c) Puzzare. L'aroma di pelo di cane è indicato, ma anche una roba brutta che emani odori nauseabondi può andar bene.
La tennica di base è molto semplice.
Ci si muove con fare lento e circospetto.
Si aspetta che il barista si avvicini con cordialità, e si indica il listino con un gesto estremamente mortoreo.
(Che è un neologismo che rappresenta bene il gesto.)
Ci si accomoda a un tavolo posizionato in un angolo tetro.
E si aspetta FOREVER.
Soprattutto quando il barista è già lì pronto per prendere la comanda, gli si dice di aspettare ancora un po'.
È bene usare questa forma riflessiva per i verbi: "mi si aspetta", "ci si accomoda", "gli si manda a ritirare in cucina". Questo per dare autorevolezza.
In Italia queste figure stanno scomparendo.
Giovani, se volete trovare lavoro, fate i vecchi rompicoglioni.
Và che funziona.
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