lunedì 12 maggio 2014

0 Gli Smarfon Del Caos™




Devo cambiare cellulare.


Allora, siamo nell'era della comunicazione intelliggienteah.
Quindi abbiamo la necessità di un attrezzo per sopperire alla mancanza dei nostri ben evidenti limiti mentali nel trasmettere i nostri pensieri, e ci dobbiamo affidare per forza alle GIF dei gattini idioti per dire "TI AMO".
Con un gattino che si schianta sulla finestra.

Non tutti sanno che c'è un tizio, tale Gennarillo Nonnabbé, che sta manovrando le grandi marche per produrre uno smarfon un po' particolare: lo Smarfon del Caos™.
Tipo che è così intelliggienteah che fa il cazzo che gli pare, e a te non resta che subire.

Gennarillo Nonnabbé.


Facciamo un esempio.
Tipo che sei un ragazzotto sui sedici anni povero, roba da al massimo cinture di Gucci da centocinquanta euris, ma niente di più.
Hai il tuo nuovo cellulare da meno di mezz'ora e già vuoi farti il pheego davanti a una pollastrella che hai notato a scuola.
Ti avvicini a lei, con lo smarfon in una mano e una caccolona nell'altra, che dovevi assolutamente toglierti perché il naso ti stava dicendo "Se non togli quel caccolone comincerò a sanguinare. Copiosamente."

Carichi la GIF del gattino scemo che rotola nel bucato dopo aver bevuto del Vinavil (la GIF standard per dire a una ragazza "sei più bella della macchina tamarra di mio cugino"), e fai per mostrarla

MA

lo smarfon è diventato il caccolone.
La ragazza ride.
Con le sue amiche.
E il naso sanguina uguale.

Oppure.
Vuoi chiamare il tuo amico Lollenzo.
Invochi quella vocina irritante, che ha un nome irritantissimo: P.I.N.U.C.C.I.A, che sta per "Potevi Investire Nell'Unica Cosa Cheavevasenso Invece Aipreferitounacagata".
E dici "P.I.N.U.C.C.I.A, chiama il mio amico Lollenzo."
E lei: "Chi è Roberno?"
E tu: "No, ho detto Lollenzo."
E lei: "Eh, ma io ti ho detto che Roberno non ce l'ho."
E tu: "Maaaaaa infatti non ho nessun Roberno in rubrica. Ho detto Lollenzo. LOLLENZO, mannaggia al mobile Ikea che costa l'ira di Vishnu."
E lei: "E tu come ti chiami?"
E tu: "Maurirrio."
E lei: "Ah, sei tu! Ciao, Lollenzo. Aspetta che ti chiamo Maurirrio."
E invece chiama Roberno.
Piangi.

Cose bellissime, tipo che vuoi scaricare FlappiBear e invece ti tira giù l'app per vedere i video di xCriceto, e i bambini di quattro anni che impugnano il tuo apparecchio saltano la pubertà in un giro di buffering.
Provi a chiamare e invece ti apre i messaggi, provi a mandare i messaggi e ti dice che non ha voglia, chiudi i messaggi e ti ritrovi Giuseppina Porcellina al posto delle Guardie Forestali del Potere.
Fai una foto e al posto di correggere gli occhi rossi ti corregge tutta la faccia, sostituendola con quella di Piero Pelù e lasciando gli occhi rossi, perché è uno stronzo.
Vai su internet e la prima cosa che fa è iscriverti a una sagra del fungo da piede, con vari piatti tipici, per poi bloccarsi sulla bellezza locale e non spegnersi mai più.
MAI.
PIÙ.

La bellezza locale.
Potrebbe ricordare Gennarillo Nonnabbé, ma non è lui.


E si apre Spotifai e ti carica la playlist dei neomelodici napoletani, con Rosario Miraggio in copertina.

Che burlone, il tuo nuovo cellulare.
Adesso vai a fare video del tuo gattino che balla la macarena, così ti viene la nostalgia e ripiangi.
Vai.

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