martedì 12 gennaio 2016

0 Termosifoni Incazzati©

 
“Ohi giovane, non ti scaldare troppo, eh.”

La tragedia umana si consuma sotto gli occhi di tutti. Vecchi, bambini, massaie, primari o semplici passanti assistono impotenti al declino della società così come la conosciamo ora.
Ma questi esseri umani, semplici o hipster, non si rendono conto che le vere vittime di questo processo inarrestabile sono i termosifoni.

Che giustamente si incazzano.


Per comprendere meglio quale sia la difficile posizione di questi poveri esseri di freddo metallo (ma dal Quore caldo) abbiamo intervistato Tengo Lacammisamaròn, rappresentante sindacale del T.U.A.M.A.D.R.E (Termosifoni Uniti Associati Mufloneria Affini Dermoresistenza Retorica Elettorale).

Lo facciamo come gli hipster, con domande che fanno tendenza.

Signor Tengo, questa intervista ha come scopo comprendere la vostra incazzatura: da dove nasce, come cresce, come corre. E che cosa ci date da mangiare.

Eh, cristudìu, è presto detto: ci venite a metter su le robe. Che tipo, eeeeeh, arriva il pater e ci deve metter per forza il pane a scongelare, oppure, hhrhrhh, la mater che ci ficca su per le spire i calzini e le mutande ad assiugare (e che spussa, signora, ma li lava mai sti calze oppure no?), eeeeh, ecco, oppure i mocciosi che ci scoreggiano nei buchi, roba da terzo mondo, ecco, DA TERZO MONDO.

Beh, ma voi avete firmato. Intendo dire, ci sarà pure un contratto che regola i vostri compiti, no?

Eh, sì che c’è, però siam stati tutti fregati dal sistema, eh, vero o no? Noi si pensava che dovevam solo riempirci d’acqua calda, che già lì l’è dura, eeeeh, vero o no?, che all’inissio magari è pure piacevole, però poi scalda di qui, e scalda di là, e porrrrcatroia ci metti pure su il pane, eh no eh, è proprio ora di basta, capito, ORA DI BASTA!
Altro che trenta euro ai immigrati, noi qui si fan su i duecento di bolletta del gas. E NOI TORNA INDIETRO NIENTE.

Ma scusi, cosa intendete fare?

Ah, si prende i provvedimenti, adesso.

Per esempio?

Ah guardi, io come capo del sindacato non devo far proprio niente. Che ci pensi gli altri. Io di per me vado via. Mi stacco dal muro, vado, che ne so, eeeeeh, per le strade a fare i muri pittati, che poi arriva la polissia e mi portan in cella, ma poi ci parlo coi termosifoni che si incazzano pure a loro e ai pulotti ci facciamo UN CULO COSÌ.
Caldo, perché ce lo bruciamo, il culo.

Non è un esempio negativo, per i termosifoni più giovani?

Eh no, certo, perché il Peppapig lì in televisione non è un esempio negativo, che è lì, sta bagassa, frigna e scoreggia tutto il tempo, eh?, e che dire di quel altro, lì, il AMADEUS, che va in giro a infilar le mani nelle tette delle donne ansiane che chiamano da casa?

Un esempio di esempio negativo per i termosifoni più piccoli.

Ma chi gliel’ha detto, scusi?

Mio cognato Evaristo.

Vabbè, grazie del tempo dedicato, eh.

Prego.

Noi della redazione di Riscaldamenti ci dissociamo da quanto dichiarato dal sig. Lacammisamaròn, e vi invitiamo a firmare la petizione per abbattere tutti i termosifoni in favore del riscaldamento a terra.
Segnaliamo però, per chi è interessato, l’iniziativa promossa dal T.U.A.M.A.D.R.E. rivolta a quei termosifoni che dicono che è ora di basta.
A Bovisio Masciago, patria dei Termosifoni Incazzati©.

E ciao.

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