lunedì 30 maggio 2016

0 DJ Annoiati

La noia scorre potente in quest'uomo.
Ah, dite che non è la noia? Mah.

Minchia oh, i DJ.
L'anima della festa, dicono i più giovani.
L'anima de li mortacci loro, li apostrofano invece i meno giovani, oppure i giovani che devono trovare una scusa buona per rompere la meenchia.
Tutti però sono d'accordo sul fatto che essere DJ è una cosa estremamente cool che fa diventare wet le vajayjay al primo beat.

E se così non fosse?


Abbiamo raggiunto Ernestino DJ detto "Er Mediorientale", per la sua carnagione pallidina.
Ci apprestiamo dunque a fare un'intervista in stile pheeGuetta, come piace a voi giovinastri che ve la tirate con le vostre nozioni musicali da ipster, che tipo ascoltate Iosonouncane, I Cani e Il Teatro Degli Orrori, che sono un'altra razza di cani, pressappoco.
Non vi lamentate poi, se la gente vi chiede se per colazione preferite i croccantini o il Chappie.

Ciao Ernestino, grazie per averci concesso l'esclusiva a noi di Casiney.
Ciao a voi. Per favore, andateci piano con la grammatica, eh, non scherziamo subito, eh.

No, tranquillo. A noi di Casiney ci chiedono spesso cosa vuol dire essere DJ. Non chiedermi perché lo chiedono a noi.
Ma lo so io perché l'ho chiedono avvoi, lo so. Perché a noi diggei non pensi che dietro quest'occhiali specchianti da sole c'è uno che la sera rientra tardi dal lavoro, chessò, o che comunque deve fare la spesa. Lo sai quanto pesano le casse d'acqua, lo sai? No, perché mi stai parlando assieme. Vai a comprare l'acqua al supermercato, che poi ne riparliamo.

Quindi essere DJ significa più o meno fare la spesa?
Eh.

Non capisco.
Perché non sei diggei. Praticamente tu passi la tua vita a fare girare 'sti piatti, no, sempre 'sti piatti, che poi a casa i piatti li devi lavare, poi fai la lavatrice e anche lì la roba gira, poi in televisione gira la stessa roba, ti giri la sizza col tabacco del discau, e tutte ste cose assieme che girano che a me mi stanno a girare anche le minchie, mo'. Cioè, quando ho iniziato la scena era più varia, capito. Passavi anche l'aspirapolvere, ogni tanto. 

È un'allegoria?
No no, proprio passare l'aspirapolvere, scuotere i tappeti, stirare. Cazzo, non sai quanto mi manca stirare, ammé. Adesso invece no, c'è sta rompicazzo della donna delle pulizzie pagato dal mànagge che mi obbliga a non fare un cazzo. "E i piatti?", chiedo, e quella "E no, per contratto i piatti ci pensi tu". Ma a parte 'ste cacate domestiche, a me mi manca fare altro nella vita, proprio. 

Fornisci un esempio.
Eh, un esempio, la fai facile, ma che ne sai tu. Tipo, tu lo sai da quanto c'ho 'sta cosa di andare al negozio di fai da te e comprare del parché, solo per farmi un po' il cazzo che mi pare ammé? Oppure andare al mercato e vendere del pesce. Un po' di vita, urlare cose, "A SIGNÒ, ER PESCE FRESCO STA A DIEC'EUROOOOH, EH-EEEEEH, OH-OOOOOOH, SU LE MANI SIGNÒ! SE FAMO 'STO CAVIALE/A RITMO MINIMALE", tipo. Oppure diventare svedese. Così, per rompere il cazzo pure alloro. Che vai su in Svedesilandia, e dici "Buongiorno, voglio diventare svedese", e loro cominciano a parlarmi coi puntini sulle vocali, che non capiscono, che si agitano, e io vado via felice. Una gioia nella vita, checcazzo, no sempre a girare i piatti.

Che consiglio daresti ai giovani che vogliono avvicinarsi al mestiere?
Di lavarsi.

E basta?
Sì.

Ma questo non è un consiglio, è un dato di fatto che la gente, di norma, si lavi.
Ne sei sicuro?

No.
Ecco, bravo.

Grazie, Maestro.
Prego. Adesso però esci, che mi devo preparare.

Per il prossimo set?
No, ho chiuso col diggeismo. Adesso vado a fare il pescivendolo. AL DUE DI CIGLIANO/L'ORATA NUOTA PIANO.

Grazie ancora.
Ancora qua sei?

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