lunedì 2 aprile 2012

0 Tizi Che Sputano Nei Microfoni

 You know what I mean.

E questa sera parliamo di microfoni.
Così a caso, perché l'ho deciso io.
E vi dico ancheché: non tutti sanno che per testare un microfono viene ingaggiato uno che sputa nei microfoni.
Ma sempre, totalmente a caso.
Voi non avete idea!, di che mondo sommerso sia il mondo dei tizi che sputano nei microfoni.
Voi li credete barboni, fiacchi, appesantiti da notti passate a ravanare tra le cosce di un puttanone.
E invece sono onesti padri di famiglia che guardano il TG1.
Ogni padre di famiglia che guarda il TG1 ha un lato nascosto. E state sicuri che nel 98,723846283746 per cento dei casi si tratterà di un tizio che sputa nei microfoni.
Il resto sono barboni fiacchi eccetera.

C'è un'associazione, la TKay-Spoon A. Mick, che si occupa della prevenzione dei casi da sputacchiamento abusivo. Ma quest'associazione è solo una facciata strategica, dato che la TKay-Spoon A. Mick è stata fondata da Shure, Sennheiser e Behringer, tre colossi nel campo dei microfoni. (Sentite come suonano minacciosi, questi nomi?)
E loro ne abusano, dello sputacchiamento abusivo.

Seguiamo la tipica serata di un tizio che sputacchia nei microfoni.
Eccolo che torna a casa, come un onesto padre di famiglia, verso le cinque del pomeriggio, perché si sa, il lavoro è giusto ed equo, e non ti carica di straordinari eccessivi.
Arriva Tippo, il primogenito, e Tuppa, la sorellina, a salutare il loro genitore.
Egli saluta con una merendina in una mano ed il levapelucchi nell'altra, poiché nel frattempo Rurro, il cagnolone, ha fatto le feste ai suoi pantaloni.
Irrompe la moglie, che cattolicamente lo limona davanti ai figli.

Tutto è in festa: lode alle cravatte gialle!

Ma quando Francesco Giorgino congeda gli spettatori del TG1, l'onesto padre di famiglia corre nello scantinato. Sa che quel che farà dopo sarà mostruoso, ma non può farne a meno.
Eccolo che si spoglia della giacca da imprenditore e delle scarpe in pelle di nonno, e si concia in modo da essere scambiato per un ladruncolo.
E' una prevenzione inutile, dato che i vecchietti del quartiere si fanno i cazzi loro, ma si sa mai.

Il nostro entra in un bar dell'isolato accanto, chiede un drink per vecchi (che sono quelli che caricano meglio la saliva) e poi pronuncia la parola d'ordine: IMPEDENZA. O un'altra a caso, molto probabilmente anche GEOMETRICO andrebbe bene.
Il barman capisce, bussa due volte alla porta dietro di lui.
Apre un burbero uomo d'affari, invita il tristo schiavo ad entrare.
Ed è qui che finisco di raccontare, perché parlare del resto addolorerebbe numerose casalinghe patite di reality show. 
E la cosa mi darebbe parecchia irritazione, perché le casalinghe patite di reality show
STRILLANO.

Pensateci, quando andate alla vostra sagra preferita e l'Allegra Compagnia Di Stocazzo, o la Meravigliosa Combriccola Birichina Della Cippa Mia salgono sul palco.
Pensate al sacrificio che fanno i tizi che sputacchiano nei microfoni: i loro sputacchiamenti rendono migliore il mondo del lissio underground.

Grazie.

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