lunedì 4 febbraio 2013

6 Favola Della Buonanotte #12

Gustav Klimt, nei panni del potente mago Forevah.

C'era una volta un tacchino ripieno, che passeggiava allegramente nei sobborghi di Vincenzezzi, un piccolo paesino dei sobborghi giapponesi.
Il suo nome era Jino.



Jino era un tipico tacchino ripieno, che se la prendeva coi più deboli e si incazzava se qualcuno osava dirgli che era un tacchino ripieno.
Come tutti i tacchini ripieni, non sapeva di essere uno di loro.

Una notte, mentre Jino sognava di tacchinare un bellissimo esemplare di porro, apparve alla sua finestra un potentissimo mago, il pluripremiato José Gutierrez, detto il Forevah.

E il Forevah disse:
"Jino, svegliati."
Ma Jino niente.
E il Forevah:
"Ohu."
E Jino "Gnnnauah."
E il Forevah tirò una potente scudisciata all'angolo esterno destro del becco di Jino, il quale provvidenzialmente si destò.

"Oh, mago Forevah. Pluripremiato e potentissimo ossannatissimo eccetera. Venire domani no, eh?" salutò Jino.
"No Jino, c'è una missione importanterrima da portare a compimento!" esclamò il Forevah.
"Tipo?"
"Tipo andare a fare una rapina."
"Forevah, ti sei ancora drogato con il Vicks Vaporub?"
"Non sai quanto ti dà alla testa, zio" rispose il mago.

E così si travestirono da ladri, con il passamontagna, la tutina da mimo e tutto.
E partirono alla volta del

SUPREMO BANCO MUNDIALE DEL PRODE IMPERO DEL SISTEMA COLONIALE DI VALUSSICARN

ma solo perché aveva un nome tipo libro fantasy.

"Ecco, mio caro e rumorosissimo volatile" disse il Forevah "siamo testé giunti alla porta che conduce ad infinite ricchezze."
"La D eufonica si usa solo con vocali uguali, non puoi dirmi 'AD infinite', ignorante di merda" disse Jino, a cui piaceva molto dire roba a caso.
"TACI, tacchino ripieno, stolto e pignolo!" proruppe il mago. "Non perdiamo tempo."

E il Forevah estrasse dalla sua tasca un potente marchingegno, a forma di bancomat.
Era un bancomat.

Con passo da prode personaggio dei fumetti e canto gregoriano di sottofondo, il potente mago si apprestò a effettuare un incantesimo a ciò che i comuni mortali chiamano "sportello".
E Jino: "Cioè. Io stavo sognando di provarci con un porro, e tu mi svegli alle due di notte sotto effetto di stupefacenti per prelevare. Parliamone, ti prego, perché sennò finisco col fare concorrenza a Woody Allen."

Ma il Forevah non si fermò, e inserì il bancomat nello sportello.
E il primo quesito subito apparve:

"PREGO SCEGLIERE LA LINGUA."

"Ohibò", disse il Forevah. "Sono nato in Messico, ma ho vissuto in Sri Lanka per cinque anni, trasferendomi poi in Val Cernaia per una convention degli spazzatori di camini a tradimento. Posso dire con certezza che la lingua da scegliere sia il RUSSO."
"Perché?" chiese candidamente il tacchino ripieno.
"Perché il russo è la lingua fondamentale dell'alchimia, secondo il mio libro Il russo è la lingua fondamentale dell'alchimia, edito da Plinio il Vecchio Editore."
"No, perché sono ancora qui, mi sto chiedendo" replicò Jino.
"Ah, quelli sono cazzi tuoi" concluse il Forevah. Che proseguì con il secondo quesito:

"выбрать нужное действие."

E il mago, con fare sicuro, scelse:

"КОЛЛЕКЦИЯ."

Il Forevah dunque si trovò faccia a faccia con l'ultimo, il più difficile dei quesiti, che qui traduco per i non russofoni:

"INSERIRE IL CODICE SEGRETO DI CINQUE CIFRE."

"AAAAAH! DANNATO SIA IL SISTEMA CORROTTO E DANNABILE DI QUESTA SFINGE ELETTRONICA, SIA DANNATA TU E TUTTA LA PROGENIE TUA TUTTA, INCLUSI I BISNONNI DA PARTE DI ZIO!", esplose il potente propinatore di magie.

Jino a questo punto si preoccupò: "Oh, devo chiamare un dottore?"
"No, mio caro, inutile compagno di scorribande. Devi compiere una missione per me: trovare il Custode dei Codici Segreti dei Banchimat, a ovest del Ponte Insolente Mannaggia. Vai, piccolo roditore con le penne: vai e torna vincitore."

Come potete immaginare, il tacchino ripieno non tornò.
Anzi, coronò il suo sogno: fare concorrenza a Woody Allen, e in coolo al Vicks Vaporub.

Il potente mago Forevah attese a lungo, poi venne ucciso dalla signora Bibelli, simpatica novantenne del quarto piano, la quale doveva prelevare e andare in bagno.
La fretta ebbe la meglio, e José Gutierrez non poté impedire alla vecchina di compiere un efferato crimine in nome dei soldi e delle vesciche che proprio mi sto pisciando addosso.

Morale della favola: se volete fare concorrenza a Woody Allen, sognate di scoparvi un porro e fate in modo di essere svegliati in piena notte da un mago drogato.

Buonanotte.

6 commenti:

  1. Credo di essere Jino. No, ma sul serio. Dice le stesse cose che dico io XD

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    1. C'è un po' di ansia in tutto ciò XD Vuoi fare concorrenza anche tu a Woody Allen? XD

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  2. Ah, chi sono io per impedirtelo? XD
    Sei disposta a sognare di provarci con un porro? u.u

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