giovedì 6 agosto 2015

0 Mettitori D'Ansia A Caso™


"Hai finito di fare le cose in tempi ragionevoli e senza fretta, brutto mentecatto!"

E viene il giorno in cui finalmente dici

È ORA DI BASTA!

e te ne vuoi stare con l'ombelico all'aria e i pensieri, madidi di sudore, che galleggiano tra una voglia di frappè e un party selvaggio tra individui di sesso femminile con superalcolici al seguito,

MA

non ti è possibile, in quanto scendono in campo i professionisti dell'angoscia, i non-plus-ultra dell'ammazzamento di ogni speranza, i chiccazzotelofaffàre dello sbracamento di palle.




Ciappino (GE), ore 10:24.

Il signor Teresio Collina, anni 72, si concede un piccolo sfizio dopo anni di sacrifici causati dal diabete.
Si intrufola furtivo in un bar, si avvicina al bancone e con un sommesso "Ehrm" attira l'attenzione dell'avvenente barista.
"Mi dica", dice lei dolcemente.
"Vorrei un cono all'amarena, per favore", richiede lui, imbarazzato come non mai.
Ed ecco che la giovane barista, con un colpo di tette, si avvicina al freezer per soddisfare la richiesta dell'anziano golosone,
QUANDO
entra in scena Doris Ennio, anni 69, moglie del signor Collina.
"TERESIO!", fa lei, isterica.
"Eh", risponde lui.

"COSATIAVEVODETTOSULGELATOCHENONPUOIMANGIARECHESEIDIABETICOCHEPOIMUORIPERITROPPIZUCCHERIECOMEFACCIOIOPOIAFARELASPESASENZAITUOISOLDIBRUTTOSCIMUNITO?"

interroga lei.
"Aspetta che oltre al gelato compro anche il decoder", ribatte lui, che (giustamente) non ha capito una beata zeppola dello sproloquio della consorte.
"Decoder ce l'abbiamo solo al cioccolato", li interrompe la barista.
"Meglio!", annuisce Teresio.
E la moglie, in preda a una trance ansiogena, comincia a sbavicchiare, mentre butta gli occhi all'indietro, prende un bel respiro e sussurra, molto civilmente:

TTTTEEEEEERRRRREEEEEEEEEEESSSSIOOOOOOOAHAOHOAHOEIUHOEIHROEIHEHOAHOEURHH

Al che, sconcertato, il povero Teresio mette su lo sguardo mogio dei pensionati in fila alla posta, e se ne esce con la coda tra le gambe.


Lumfaeof (Austria centromeridionale), ore 15:06.

Huber Fumagalli, di anni 33, è tranquillo nel suo ufficetto di periferia, intento a disegnare ghirigori con la tavoletta grafica.
Mentre un ghirigoro di dimensioni ragguardevoli sta per acquistare un senso, arriva il suo collega, Olaf Santodio, che masturba una matita.
Sì, avete letto bene. Masturba.
"Huber", esordisce avvicinandosi cauto alla scrivania, "devi andare a buttare la spazzatura."
Huber, detto Culodigomma dal suo cartolaio di fiducia, distoglie pigramente lo sguardo dal suo imminente capolavoro, e (giustamente) risponde:
"È necessario che lo faccia adesso? Sai, questo ghirigoro mi porterà a fare i migliardi, con la GL per evidenziare la rotondità e l'abbondanza della potenziale cifra da me medesimo acquisibile. Se lo faccio dopo cambia niente, eh."
E Olaf, ferito nell'orgoglio, gonfia il petto e replica:
"Ma Huber, lo sai che poi il capo si incazza perché non hai portato a termine il delicato compito di trasportare al di fuori di codesto spazio i rifiuti prodotti dall'azienda, che in tal modo interferiscono col processo creativo, e vuoi macchiarti di questa colpa, eh?, e vuoi farci fare una figura di merda planetaria con la tua negligenza, eh?, e poi lo sai che tutti qui di te parlano in malo modo, eh?, vuoi che queste malelingue siano fondate, eh?, che poi non capisci quale ruolo abbia il rifiuto all'interno dell'organigramma aziendale, che col Finimport e il Totoexport sai che il rifiuto, in quanto tale, con il senno del quando, senza se e senza ma, eh?"
La mente ormai annebbiata di Huber Culodigomma Fumagalli lo spinge ad alzarsi e raccogliere zombescamente i secchielli sotto le scrivanie.


Firenze (Brasile asiatico), ore 21:40.

Joice Meneghetti, anni 20, sta pregustandosi la serata con il suo fidanzato. Ella si cosparge di profumi speziati e tanto gioiellume da far impallidire Jay Z, noto rapper locale.
Ed eccola, intenta a spingere la maniglia dell'uscio verso il basso, quando la sua mano viene bloccata da quella rugosa della madre, Ines Bertolini.
"Ma esci senza salutare?", piagnucola.
"Ma no mamma, avrei urlato una roba tipo CIAO MAMMA ESCO, se me ne avessi dato il tempo."
"MA LO SAI CHE LA TUA POVERA GENITRICE POTREBBE CREPARE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO?", controbatte l'altra.
"Mamma, hai 43 anni, di che cosa stracazzarola parli."
"ECCO, QUESTO È IL NUOVO CHE AVANZA! VEDI CHE COSA SUCCEDE A CRESCERE UNA FIGLIA SENZA UN'ADEGUATA DOSE DI SCAPACCIONI E PUNIZIONI!"
La figlia, impotente, rinuncia a uscire.

Ogni giorno, una persona tranquilla viene bullata e seviziata da un Mettitore d'Ansia A Caso™.
Le vittime sono in costante aumento, e a loro volta si trasformano in Mettitori d'Ansia™, contagiati dal virus 4UFF11 (conosciuto anche come Daisoo Muoveetee tra i membri del ceto medioborghese del Nord Italia).

Noi della Lega Pro Sciallità Utopica Torinese (Pro.Sci.Ut.To) ci appelliamo all'Europa e al consiglio di sicurezza dell'ONU per risollevare le sorti della nazione contro questa emergenza di dimensioni crescenti.

Grazie.
Ecciao.


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