mercoledì 23 settembre 2015

0 Favola Della Buonanotte #22

"Ehi, ma quella cravatta brutta è stupenda!"

C'era una volta un orso.
Che faceva l'orso.
Sai che novità.
E gli amici: "Ma dài, non fare l'orso!"
E lui, giustamente: "Cazzo dovrei fare, allora?"
E loro: "Fai l'agente immobiliare."



E così l'orso si comprò una cravatta.
La cravatta era di dubbio gusto: righe e pecorelle.
Col manto a righe, che altrimenti spuntano troppo e poi i clienti scappano.
"Ma scappano perché sono un orso, credo" disse lui.
No.
Le cravatte brutte sono quanto di più spaventoso ci sia sulla faccia della Terra, pochi catzi.

L'orso si comprò anche un smarfon, di quelli che ci piccichi le dita e ti fa le cose.
"Eh, che poi i clienti mica li posso sentire a mano."
Alla seconda app selezionata, il smarfon c'aveva una crepa da unghie che manco il canale di Suez.
"ORSO DEEEEEO!" esclamò l'orso, in preda a un'insolita e ginnica gioia di vivere.

Un bel giorno, entrò un altro animale della nostra bellissima fauna terrestre: un imprenditore brianzolo.
"Uè, ciccio, ma qua le case le vendieah?"
"No, ci faccio le foto e poi faccio l'album delle figurine."
"Bell'idea!"
"Vada via il culo."
"Oh, orsoiòghi, guarda che cosìììeah le case mica le vendi, eeeeeeah."
"Ma io mica volevo fare l'agente immobiliare, signor...?"
"Papuppi."
"Già sentito."
"E ci credo, Bambi: sono il re delle fette biscottate."

Il commendator Papuppi aveva un'ideona: sostituire i mattoni delle case con delle fette biscottate.
"Così, taaaac, se l'inquilino ha fameeeeah, si mordicchia il muro e lo spuntino di mezzanotteeeah, eeeh, è a pooooaoaoaosto."
"Sì, ma metta caso che un povero stronzo si mangi una fetta biscottata portante. Poi Antonio Banderas piange a causa sua."
"Ma cosa c'entra Banderas!"

E qui l'orso si giocò una carta vincente.
"Guardi che lo so, che si ciula Rosita, la sua pollastra."
"Ma cosa mi insinui maaaaeaeaeaei?"
"Vi ho visti un giorno al cinema che vi guardavate Cichen Littel."
"Ma lascia stare, che è pure un film di meeeerdah."
"Sì, ma avete limonato!"
"Eccerto, cosa volevi fare, il biglietto l'avevo pagato, e pure caro. Tanto valeva mettersi comodi e far quello che si vuoleeeah. Però sempre con l'agilità di un géntlemen."
"Lei è un porco."
"Ha parlato il fenicottero, ha parlato."

A quel punto, l'orso fece un passo avanti, mostrando all'imprenditore un oggetto quadrato. "Papuppi, qui dentro c'è la sua dichiarazione, colta in fragrante."
"Ma quella è una fetta biscottata. Sei un orso o una talpa, ciccioah?"
"Mica ho detto fragrante a caso."
L'orso fece scattare un gancetto, e la fetta biscottata si aprì.
Dentro c'era una pulce, con un rotolo di fogli impegnativo. "Scusi, Papuppi. Ciccioah con quante acca?" chiese il segretario dell'orso.
Papuppi pianse.
Poi disse:
"E va bene, non sono Papuppi. Sono Antonio Banderas sotto mentite spoglie. Volevo che la gente ci piacesse di più le fette biscottate delle pubblicità, ma mi rendo conto che nulla può il potere di una fetta biscottata contro una cravatta brutta."

E così l'orso scoprì la sua vera vocazione: diventare investigatore privato.
Non era bravo a nascondersi, vista la sua mole, ma almeno non c'era bisogno di smarfon.
Però la cravatta brutta venne riciclata, che in fondo gli piaceva.

Morale della favola: se volete indossare cravatte brutte, non lamentatevi se poi avete a che fare con imprenditori brianzoli che poi in realtà sono Antonio Banderas.

Buonanotte.

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