Sì.
Ciao, sono un cognato e viaggio di città in città.
Voi giustamente vi chiederete: cosa c'entra il fatto che tu sia un cognato?
C'entra, eccome.
Sono il cognato di un camper.
Come è successo, dite?
Eh, chiedetelo a mia sorella. Quando ha conosciuto questo cazzo di camper, ha voluto maritarselo.
Solo che io e mia sorella vivevamo in casa assieme, e quindi sono costretto a seguirla perché sono un povero fallito senza un lavoro, e non posso permettermi una casa mia.
Però c'è da dire anche questo: i camper sono stronzi.
Fanno gli scherzoni.
Una sera faccio per coricarmi che subito il camper strombazza.
"Oh, ma sei fuori?" dissi.
"No, è che sono un camper" rispose lui.
"E cosa c'entra?"
"Niente, sono un grandissimo fan delle tizie quarantenni col SUV."
"E proprio ora devi manifestare il tuo istinto di emulazione?"
"Ecco, vedi come sei? Povero, fallito e senza cuore! Tu non mi capisci!"
"Mia sorella ha sposato un camper molto sensibile."
Vi prego, so che c'è crisi.
Anche di idee, se quell'imbecille ha deciso di raccontare la mia straziante storia di dolori e lacrime.
Però vi chiedo questo: ovunque voi siate, vi prego,
STATE ATTENTI.
Se avete una sorella innamorata dei camper, portatela in un rifugio in alta montagna, laddove i camper non possono sopravvivere.
Ne va della salvezza di voi potenziali cognati/e: abbiate un minimo di amor proprio, e fuggite dai camper.
Ho creato un'associazione sì-profit per la salvaguardia dei cognati, che si chiama COLIDACA, COgnati LIberi DAi CAmper. Essa si impegna a racimolare i resti delle macchinette per caffè, allo scopo di finanziare una guerra razziale contro i camper che va inesorabilmente avanti dal 1926.
Se volete contribuire alla causa, spedite il vostro resto a:
COLIDACA, via del Flebostatisticocciolagospel 3nta3nta, Bibbobbiobbobo (HA).
Grazie.
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