lunedì 4 giugno 2012

0 Favola Della Buonanotte #7

 Lo sfortunato protagonista della storia di stasera.

C'era una volta un produttore di dischi per bambini, che aveva un sogno nel cassetto: scoprire il nuovo talento adolescente tra i technofolli.


Allora contattò un'agenzia specializzata, e si fece arrivare la brochure, che lui era un produttore professionale, mica pizza e fighi.

E la brochure diceva

MINKIA OH ZIO, TU KIEDI, 
E NOI TI DIAMO. 
SGRÃMATIKATTƟ, MA TI DIAMO.

Contento come una pasqua, il produttore non esitò a scrivere una mail all'agenzia chiedendo di mandare il loro associato più talentuoso.

Cino DJ, questo il nome del potenziale nuovo talento, voleva però chiudere con la techno pesante, per passare a qualcosa di più forte: la musica per discariche.
Pensate che intuizione, che ha avuto: volete mettere la spazzatura come si poserebbe meglio sull'altra spazzatura, se fosse accompagnata da un sottofondo adeguato?
Prese le sue cose, strappò il poster di Sandro Replay, e fuggì nella notte.

Il produttore era preoccupato.
Non perché Cino DJ non arrivava, ma per la caparra di tremila euri versata all'agenzia.
Provò a chiamare, ma questa nel frattempo dichiarò bancarotta, ciulandosi i tremila euri.
Il bisness-men passò dall'ansia alla rabbia in neanche un secondo, e chiamò il suo esercito di cantanti male.

"Cantanti male!" disse lui.
"Ohu", risposero gli altri.
"Chi siamo noi?"
"Eh, dei tizi che fanno dischi per bambini."
"E cosa faremo ai technofolli brutti pelosi e cattivi?"
"Mah, gli chiediamo se hanno un po' di fumo."
"...Eh, che non è male come idea. Ma io sono razzista, e il fumo lo chiedo solo agli spacciatori."
E fu così che il produttore si inimicò anche i cantanti male delle canzoni per bambini.

In preda all'angoscia, tentò una strada estrema: passò dalla discografia alla produzione in massa di febbre da fieno, diventando un leader mondiale nel settore.
Quando finalmente i suoi danari gli permisero di comprare tutte le caselle viola del Monopoli, tentò di far ammalare i technofolli: si travestì da buttafuori, si intrufolò nell'impianto di aerazione dello Shock di Paesana e versò un'immensa boccetta di febbre da fieno.
"Gneheheheh", sghignazzò il produttore.
Ma subito dopo svenne: Cino DJ lo aveva picchiato malamente sul naso.
Il vendicatore della monnezza avvertì i technofolli, i quali corsero fuori e si salvarono.
Poi sparì di nuovo, lasciando il suo biglietto da visita: una chiavetta uésse-B con la sua ultima hit, "Jolie De Merde Pour Piano Et Cello", in cima alle classifiche della musica da spazzatura.

Del produttore non si seppe più nulla. Le ultime notizie che lo riguardavano giunsero da un remoto pianeta della costellazione di Bimbomics IV.

Morale della favola: se siete produttori di musica per bambini e volete sfondare nel mondo della techno, lasciate perdere. Piuttosto, chiedete a Cristina D'Avena di cantare un pezzo death metal.

Buonanotte.

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