Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti RIDOPPIATI da Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti.
L'estasiante apoteosi del doppiaggio male.
Ciao, mi chiamo Libuddro e sono un doppiatore male.
Vi svelo il perché.
Nel lontano 1879, una setta segreta chiamata "Dinci Patata Kabbala Klub" decise di sovvertire gli ordini di decenza, moralità ed estetica che dominavano i gusti dell'Europa post-prussiana, anno più anno meno.
Il fondatore della setta, Karl Boiafaus, organizzò dunque una crociata contro il bene, introducendo nel mondo dello spettacolo una figura mitologica, all'apparenza innocua, ma in grado di far saltare la totalità dei nervi di un individuo medio: l'attore male.
L'attore male però ebbe poco successo nella sua missione: era talmente letale che venne considerato al pari della peste bubbonica, e vista l'esperienza passata, fu rapidamente confinato nei fotoromanzi trash e negli spettacoli teatrali per damigellemeenchie.
O almeno, così fecero loro credere Boiafaus e la sua squadra di attori male.
E si sa, il male evolve.
Il discendente francese di Boiafaus, Louis Mabastalà, aspettò l'occasione giusta per trovare la reincarnazione perfetta del male.
E l'occasione gli piovve dal cielo, a metà del 2006, quando le voci su un'eventuale serie tv (peraltro bruttissima) da importare nel nostro belpaese (nel senso del formaggio) si fecero sempre più fondate.
Mabastalà non ci pensò due volte, e creo la misteriosa - quanto ambigua - figura del doppiatore male.
La tipica conformazione fisica del doppiatore male è quella di un/a ragazzo/a sulla trentina, castano/a, capelli da hipster.
E UN FORTISSIMO ACCENTO PARIOLINO.
(unisex.)
(Sgrammaticato, oltretutto.)
L'equipaggiamento per il doppiaggio male prevede l'utilizzo di microfoni e sale regia rinforzati, in grado di sopportare il quadruplo degli errori di pronuncia e di intonazione rispetto alle normali apparecchiature.
Si sa, anche i microfoni hanno un'anima.
La vita di un microfono è un inferno di filtri tossicodipendenti e condensatori depressi.
Ma non ci sono doppiatori male senza un vero leader: il direttore del doppiaggio male.
Il direttore del doppiaggio male fuma il sigaro in maniera bislacca, per evidenziare al meglio la differenza tra lui e il resto della plebea feccia dei direttori del doppiaggio bene.
Egli parla fluentemente sette lingue, tra le quali il Narragansett, antica lingua estinta dei nativi americani.
(No, esiste davvero: ce lo dice Vikipédia.)
Questo perché vale il vecchio detto: se vuoi sconfiggere il tuo nemico, devi conoscerlo.
E giù di present simple tradotti a meenchia di babbo.
Ma non vi ho detto il vero scopo dei doppiatori male.
Molto semplice, in realtà.
È quello di stanare i delatori della grammatica bene, per metterli sotto pressione e far sbagliare loro almeno un congiuntivo.
Tutto qui, dite voi?
Sì.
E vi assicuro, qui si ride. Della grossissima.
L'associazione dei consumatori sta sommergendoci di querele a caso, per attentato alla cultura e associazione a delinquere.
Noi abbiamo il governo dalla nostra.
E giù a ridere, ancora una volta.
Ecco perché io, Libuddro, sono un doppiatore male.
Salvatemi.
Grazie.
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