giovedì 7 marzo 2013

0 Favola Della Buonanotte #13


Il protagonista della storia di questa sera.

C'era una volta un giovane birbante, molto odiato dal padre, ancor di più dalla nonna.
Il suo nome era Fhhhfhhhfhhhncesco.
Sì, i suoi genitori gli affibbiarono questo nome per puro odio.


Un giorno, Fhhhfhhhfhhhncesco si imbatté in un simpaticissimo talent scout, che avvistò il marmocchio in preda a uno sport molto in voga negli anni dei Moti del 1848: sputare alle papere.

"Ciao, marmocchio che ci sputi alle anatre", disse.
"Vuoi che ci sputi anche a te?", rispose il bimbo.
"No, perché se no sarei costretto a rifilarti un cazzottone in faccia che finisci direttamente dentro World Of Warcraft senza connetterti al server", rispose l'agente.
"E io ce lo dico a mio padre!"
"Ma lui ti odia."
"E come fai a saperlo?"
"Dalle bretelle. A righe fucsia."
"Cazzo", concluse Fhhhfhhhfhhhncesco.

I due passarono un buon quarto d'ora a fissarsi negli occhi, senza parlare.
"Sei un pedofilo, che continui a fissarmi?" chiese giustamente il pargolo sfigherz.
"No, sono un talent scout."
"E per che cosa stai scoutando?"
"Per un bimbo da far apparire nelle pubblicità perfettine delle merendine."
"E ci sono anche le bambine?"
"C'è la figlia del dottore."
"Quella della filastrocca?"
"No."
"Ah."
"Eh."
"Eh, vabbé. Comunque, sta pubblicità?"
"Ma niente, ci sarebbe da andare in giro per una cucina finta, assieme a tanta gente che ride per finta, indossando delle magliette finte del merchandising finto e sbriciolando delle merendine."
"Finte?"
"Sì. Commestibili, dal sapore un po' mhhh mhhh, però finte."
"Mah, non saprei. Io so solo sputare alle papere."
"Ah, mannaggia. Come non detto, ciao."

Detto questo, il talent scout si girò di spalle, e fece per andarsene.
Ma dentro Fhhhfhhhfhhhncesco stava per nascere un senso di vendetta ingiustificato, e gli salì una scimmia criminale che neanche Mary Poppins quando cercò di traviare l'innocenza di quella povera famiglia nel film.
Che non ho manco visto per intero, ma sono dettagli.
Comunque, il bimbo fece scattare il piano di distruzione insurrezional-demotivante della fabbrica delle merendine perfettine.

Recuperò una microspia GPS dal suo marsupio sponsorizzato da un meccanico a caso di Tronzano (VC), lo lanciò verso le spalle del talent scout e sputò: il moccio condensato colpì la microspia, che accelerando si appiccicò con un rumore un po' bruttino alla giacca del protopedofilo. 
Ma il talent scout NATURALMENTE non se ne accorse.

Se ne rese conto solo una volta levato il soprabito, ma era ormai troppo tardi: con una cerbottana piena di catarro, Fhhhfhhhfhhhncesco colpì la sua giugulare, mirando a caso.
Il talent scout non morì, ma rimase in coma dieci giorni.

Il bimbo poi irruppe nel set della pubblicità delle merendine, e cominciò a distruggere tavoli, cucchiaini, tazzine, acconciature e make up.
Le truccatrici, incazzatissime, provarono a lanciargli mille applicatori di ciglia finte, sperando di colpirgli i capezzoli (perché si sa, gli applicatori di ciglia finte sui capezzoli rappresentano un dolore paragonabile solo a quello del parto).
Ma Fhhhfhhhfhhhncesco sputò, e rispedì gli strumenti di tortura alle mittenti, le quali perirono.

Una volta eliminate le sue avversarie, rimase solo il boss finale: la figlia del dottore.
"Ciao", disse lei. "Giochiamo al dottore?"
"Quando sarai morta", rispose lui.
"Ma stile obitorio o stile necrofilo?", incalzò lei.
"Eh, boh... Eh, bella domanda, in effetti. Tu cosa preferisci?"
"A me piacerebbe necrofilo nasty" ribatté la bimba.
"Vabbé, ti accontento."

E Fhhhfhhhfhhhncesco sputò ancora una volta, ma la figlia del dottore evitò quella bomba di saliva in decomposizione all'ultimo momento, rendendo vane le speranze di vendetta immotivata del marmocchio.
"Oh, vabbé, a sto punto anche giocare al dottore normale non mi pare proprio una cattiva idea, via."
Così giocarono al dottore, e una volta finito sbriciolarono merendine un po' pezzenti per il pavimento.
E poi pregarono un dio locale, con un simpaticissimo libro dei canti: "Apri la tua bocca - la voglio riempire."
"Ma non era la stessa cosa che mi hai detto poco fa?", esclamò la figlia del dottore.

Morale della favola: se vuoi giocare al dottore, mangiare male e dire battutacce, sputa e uccidi.

Buonanotte.

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