martedì 10 settembre 2013

0 Visitatori Finti

L'aspetto tipico di un Visitatore Finto.

Visitatori Finti.
Ed è subito gita.


Ogni domenica, un castello apre ai visitatori.
Certo, ce ne sono di belli e altri di stupendevolissimi, ma tutti conservano la loro dignità di castello eretto a difesa e trombagione dei nobili.
Ovviamente la seconda è la parte che le Guide racconterebbero più volentieri, ma per motivi a me ignoti hanno ricevuto un categorico divieto di pronunciare parole allusive.
Come marmellata, o mociovileda.

Che fare dunque?
Arrendersi di fronte a miseri burocrati, che venderebbero un pezzo della loro inenarrabile collezione di timbrini pur di straziare il desiderio di illustrare le mirabolanti avventure sessuali di cinghiali aristocratici alti un metro e sessanta?
Oppure pronunciarsi contro, e avviare una collaborazione segreta con un sito internet di incontri per sola gente brutta?
Inutile a dirlo, scelgono la seconda.

I turisti dunque si radunano al punto di partenza della visita, ma subito avvertono che qualcosa non va.
C'è una distorsione nel loro spaziotempo vitale, appena percepibile.
La guida saluta, raccomandandosi di non scattare fotografie all'interno.
E la distorsione esplode in un buco nerLILLA.

"OH, PERÒ FUORI LE POSSO FARE, VERO? CIOÈ, MICA ALL'INTERNO DELLE AIUOLE, CHE POI NO TIPO L'ESTERNO, EH?"

La guida sorride.
SORRIDE PERCHÉ SA COSA STA SUCCEDENDO.
Il suo collaboratore segreto è qui.

Il Visitatore Finto solitamente è un personaggio che ti resta impresso fisicamente.
Prima di tutto è deforme.
Che voi dite, "Ma no dai, è politicamente scorretto infierire sull'aspetto esteriore di una creatura umanoide."
NO. È DEFORME.

Poi, ha un vestiario che ne consente l'individuazione all'interno di un concerto in uno stadio.
Che tipo Jovanotti cantava "Sono fortunato perché mi hanno regalato un sogno" nel senso che non c'era abbastanza luce per trovarlo tra gli spettatori.
La succitata (o sudaticcia) maglietta lilla, un pantalone brutto a vostra scelta (anche un treperdue al Lidol), e un marsupio della Biabora, o della Hàhihas.
E la reflex da un gigafloppidisc di pizzel, appunto.

Ma soprattutto, ha il sorriso complice con una Guida.
La simbiosi Guida-Visitatore Finto è attualmente studiata da un gruppo di ricercatori dell'Università degli Studi di Valdobbiadene (TV), ma purtroppo non sta progredendo, per (primo) mancanza di fondi e (secondo) mancanza dell'Università degli Studi di Valdobbiadene.

La visita prosegue, e la Guida elenca gli stendardi appesi alle finestre.
E il Visitatore Finto ne punta uno, dicendo "OH MINGHIA OH, QUESTO È L'UNICO IN CUI SI LEGGE ANCORA QUALCOSA, CAZZ OH."
La Guida sorride ancora. Il Visitatore Finto pure.
Gli altri un po' meno, perché è bastato questo leggerissimo dettaglio per far immaginare loro un baffutissimo personaggio dei fumetti settecenteschi, che si avvolge in uno di questi stendardi, sudando come una vaporiera lanciata a 40 all'ora.
Nudo sotto.
Con la moglie che lo rimprovera, poi lo spoglia, poi piange bene, poi ride malissimo sguaiatamente.
E poi ciulano.

Alla fine del giro, il Visitatore Finto si rolla la siga e contempla paesaggi imperscrutabili.
Il resto della comitiva si disperde nel giro di pochi secondi, in preda alla voglia di emulare il baffutissimo eccetera di cui sopra.

La Guida guarda negli occhi il Visitatore Finto.
Il Visitatore Finto guarda negli occhi la Guida.
E mentre si spartiscono i proventi, cantano canzonacce da osteria, sognando di aprire un centro estetico a caso.

Muti, perché lui è deforme.

Torturateli.

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